
L’ateneo Parmense presenta in fiera i propri percorsi formativi e lancia la nuova Summer School in packaging in partenza a giugno
Ipack-Ima, l’evento internazionale dedicato al processing &packaging svoltosi dal 3 al 6 maggio a Milano, è stata una preziosa opportunità nel corso della quale l’Università di Parma è tornata a parlare della propria proposta formativa e di tutte le opportunità che l’Ateneo riserva per specializzare le proprie competenze nell’ambito del packaging.
UNIPR conferma, in tal senso, una collaborazione viva e fruttuosa con le aziende, una partnership dinamica, costruita negli anni e foriera di progetti di ricerca e nuovi percorsi disciplinari strutturati proprio per fornire al settore le competenze di cui necessita. Un ruolo, quello della formazione che si riappropria della necessaria centralità e responsabilmente si impegna ad investire sul futuro dei giovani e di chi ha già intrapreso un percorso lavorativo in quest’ambito.
Summer School in Packaging UNIPR
In linea con questo spirito, fra i nuovi progetti presentati si fa largo la Summer School in Packaging. Un progetto che nasce in linea di continuità con il Master in Packaging dell’Università di Parma, primo in Italia ad essere istituito e da oltre dieci anni fucina di alti profili specializzati preziosi per il comparto packaging. Dalla fitta rete di contatti e collaborazioni che il Master ha costruito nel tempo e che si è arricchita più di recente della convenzione con l’Università del Cile, sono scaturite nuove interessanti opportunità anche sul fronte dei percorsi formativi, ed è il caso della Summer School in Packaging. Il corso di Alta Formazione sul Packaging “Le Sfide del Packaging per l’Economia Circolare”, avrà inizio nella seconda metà di giugno e si svolgerà presso il centro congressi Santa Elisabetta del Campus Universitario di Parma. Il progetto coinvolge altri due atenei della Regione Emilia Romagna oltre all’ Università di Parma, l’Università di Modena e Reggio Emilia e l’ Università di Bologna che si aggiungono ad importanti aziende del settore packaging coinvolte nel progetto.

Proprio per il valore trasversale della proposta formativa, fortemente collegata al mondo del lavoro in un settore strategico come quello del packaging per il nostro paese, la Summer School in Packaging è risultata vincitrice del bando regionale “PROGETTI DI ALTA FORMAZIONE IN AMBITO TECNOLOGICO ECONOMICO E CULTURALE PER UNA REGIONE DELLA CONOSCENZA EUROPEA E ATTRATTIVA ai sensi dell’art. 2. della Legge Regionale 25/2018”. Il conseguimento dei fondi fra l’altro consente la fruizione gratuita del percorso formativo aperto a dipendenti aziendali che ricoprano ruoli pertinenti e necessitino di formazione e aggiornamento, ex studenti del master in packaging e dottorandi.
Fra le tematiche che saranno diffusamente trattate, le innovazioni sul fronte dei materiali e dei processi di trasformazione in considerazione delle richieste sul fronte della sostenibilità ambientale, il fine vita e il ruolo complessivo che il packaging svolge nell’economia circolare. Saranno presentati a tal proposito anche modelli di valutazione degli impatti socio ambientali del packaging, interessanti anche per tracciare un evoluzione delle politiche gestionali sia a livello locale che nazionale ed internazionale.
Con il Cipack per parlare di Life Cycle Assessment del packaging
Nella quatto giorni di Ipack-Ima, l’università di Parma è stata protagonista in diversi momenti, con incontri, approfondimenti, presentazioni e convegni. Il primo in ordine temporale è stato il convegno che ha coinvolto il Centro Interdipartimentale per il Packaging, CIPACK del Tecnopolo di Parma, rispetto all’impatto ambientale globale che un packaging alimentare può avere sull’ambiente e al ruolo attivo che può svolgere rispetto al tema dello spreco alimentare. Interessante notare che rispetto all’impatto dei materiali per il confezionamento, sull’ambiente sembra incidere negativamente in misura maggiore, lo spreco alimentare. Sono intervenuti il prof Giuseppe Vignali, docente del Dipartimento di Ingegneria e Architettura – e la prof.ssa Antonella Cavazza – presidente del Master in Packaging promosso dal Dipartimento di Scienze Chimiche, della Vita e della Sostenibilità Ambientale.

Il Focus sulla ricerca con il seminario sulla sicurezza dei nuovi materiali sostenibili
Non è mancata l’occasione di fare il punto su alcuni filoni di ricerca che l’Università di Parma porta avanti da sempre nell’ambito del packaging. Il seminario presso lo stand di Com-Pack della prof.ssa Antonella Cavazza, ha richiamato l’attenzione sulla sicurezza dei nuovi materiali sostenibili, potenziali sostitutivi dei materiali plastici. I risultati portati dalla Ricercatrice, fanno il punto sulle nuove opportunità ma mettono anche in guardia da facili entusiasmi, evidenziando la necessità di una valutazione accurata delle prestazioni e del comportamento dei nuovi materiali rispetto ai prodotti che confezionano e con i quali entrano in contatto. La Prof.ssa Cavazza sottolinea come sia indispensabile lavorare con metodi analitici efficienti, capaci di valutare la composizione e il rischio di migrazione di possibili contaminanti, senza dimenticare l’importanza di testare la stabilità dei nuovi materiali lungo il ciclo di vita del pack, dal confezionamento, allo stoccaggio, dal trasporto allo scaffale.