Infografica sul tasso di riciclo degli imballaggi in alluminio in Italia nel 2022 rispetto agli obiettivi Europei

Raggiunti e superati dall’Italia gli obiettivi Europei al 2025 e al 2030

La gestione degli imballaggi in alluminio in Italia, rappresenta un modello di eccellenza da intendersi d’esempio per il resto d’Europa. È quanto è emerso in occasione dell’assemblea annuale di CIAL-Consorzio Nazionale Imballaggi Alluminio, tenutasi lo scorso 12 maggio e nel corso della quale sono stati prsentati tutti i dati riferiti all’anno 2022.

Con ben 60.200 tonnellate di imballaggi in alluminio avviati al riciclo nel 2022, il 73,6% del totale, e considerando il recupero energetico derivante che sposta la percentuale al 78%, l’Italia, rispetto al tasso di riciclo degli imballaggi in alluminio,  ha non solo raggiunto ma superato gli obiettivi in due step indicati dall’Europa: al 2025 il 50% e al 2030 il 60%.  

Il 73,6% come tasso di riciclo, se scorporato per tipologia di imballo ci mostra poi un dato di ulteriore interesse; il tasso di riciclo delle lattine in alluminio per bevande nel 2022 ha raggiunto il 91,6%, in linea con quello dei paesi in cui è in vigore il deposito cauzionale e decisamente superiore al tasso medio di riciclo europeo del 73%.  

Inoltre, il raggiungimento del 73% di tasso di riciclo ha comportato in termini di gas serra, un risparmio di 423 mila tonnellate di CO2 e, a livello di energia, il mancato consumo di circa 185 mila tonnellate di petrolio. 

I numeri già raggiunti e le prospettive per il futuro in base ad essi,  raccontano il percorso di efficienza compiuto dalla filiera del packaging in alluminio nel nostro paese, dove la virtù si esprime nell’equilibrio raggiunto fra sostenibilità sociale, economica ed ambientale.

Per gli imballaggi in alluminio si supera il concetto ‘usa e getta’ e si afferma sempre più quello ‘usa e ricicla’ così come il concetto ‘mono-uso’, genericamente associato al settore del packaging, non si addice al packaging in alluminio, materiale per natura disponibile per un ‘uso infinito’. Sono due cambi di paradigma che esprimono molto bene la natura e la missione del sistema italiano di gestione del packaging in alluminio.” dichiara Carmine Bruno Rea, Presidente di CIAL (recentemente nominato Consigliere di Amministrazione di Conai – Consorzio Nazionale Imballaggi in rappresentanza della filiera alluminio, categoria produttori).

L’alluminio è facile da raccogliere e da riciclare e noi in Italia lo facciamo molto bene. I risultati lo dimostrano” prosegue Rea “ma è anche utile sottolineare quanto l’alluminio sia il materiale ideale per la produzione di imballaggi (lattine per bevande, scatolette per alimenti, bombolette aerosol, tubetti, vaschette, foglio sottile in rotoli e per involucri, tappi, chiusure e capsule per il caffè, ecc.) perché è leggero, malleabile, resistente agli urti e alla corrosione ed è in grado di garantire un effetto barriera che protegge dalla luce, dall’aria, dall’umidità e dai batteri in linea, quindi, con gli altissimi standard richiesti nei settori food e beverage per una lunga e sicura conservazione, a tutela della salute umana e con un contributo imprescindibile alla prevenzione della formazione del rifiuto organico e alla riduzione dello spreco alimentare e degli scarti. Tutti elementi – conclude Rea – che rendono il packaging in alluminio, sempre più coerente con i principi della Prevenzione e quindi con le politiche e i modelli di sviluppo socioeconomico della Green Economy.

Riciclo degli in alluminio: i numeri di un modello di gestione da imitare 

L’alluminio è un materiale riciclabile all’infinito, basti pensare che il 75% dell’alluminio prodotto nel mondo è ancora in uso. L’Europa ricicla la quota pro capite più alta in assoluto e ad oggi la produzione Italiana di questo materiale si basa al 100% sul riciclo. 

Sono 243 le imprese consorziate; 430 gli operatori convenzionati, 246 le piattaforme e 12 le  fonderie dislocate in tutto il territorio nazionale che provvedono a raccolta, trattamento, riciclo e recupero dell’alluminio.

Ben il 70% dei Comuni Italiani attivi, 5.547 per l’esattezza, collaborano con CIAL alla raccolta differenziata degli imballaggi in alluminio, nell’ambito dell’Accordo Quadro Anci-Conai. 

In Italia la quantità di imballaggi in alluminio immessa sul mercato è di 81.800 tonnellate. Di queste 63.600 tonnellate vengono recuperate fra quota riciclo  ( 60.200 ton) e recupero energetico ( 3.400 ton) 

Dati: CiAl 

Imballaggi in alluminio: nel 2022 avviati al riciclo ben il 73,6% ultima modifica: 2023-05-26T11:06:58+02:00 da Valeria Cei