
Il mercato risponde bene in misura tendenziale mostrando una maggiore sensibilità delle aziende verso l’ambiente e un impegno a favorire la corretta gestione dei rifiuti
È uscito il III Rapporto Identipack, l’Osservatorio sull’etichettatura ambientale di CONAI e GS1 Italy, che fa il punto sull’etichettatura ambientale dei prodotti a scaffale; per la precisione il report fa riferimento a circa 133 mila prodotti digitalizzati dal servizio Immagino di GS1 Italy a dicembre 2022 incrociati con i dati di venduto di NielsenIQ.
L’obbligo a fornire informazioni complete sul materiale di composizione dei packaging in etichetta comincia ad avere un riscontro importante. Nel corso del 2022, sia il numero di prodotti a scaffale che il volume di confezioni vendute che forniscono questa informazione on-pack sono aumentati di circa 4 punti percentuali, indicando una tendenza in crescita in tutti i principali settori del largo consumo confezionato. Secondo i dati di IdentiPack, sono state registrate 34.031 referenze che hanno comunicato la composizione del packaging, e che nel corso dell’anno hanno venduto oltre 10 miliardi di confezioni. Questi numeri hanno prodotto un incremento del 4,2% nel numero di prodotti e del 4,1% nel volume di vendite rispetto all’anno precedente.
I settori merceologici virtuosi nell’etichettatura del packaging
Ma quali sono i settori merceologici virtuosi sotto il profilo dell’etichettatura? Il primo posto spetta all’area del freddo, dove il 33,1% delle referenze riporta l’indicazione sul materiale di composizione del packaging. In particolare, gelati e surgelati si distinguono per la crescita più significativa, con un aumento del 6,1% rispetto al 2021, superando di quasi due punti percentuali la media del settore grocery.
Il secondo settore in questa classifica è quello delle carni confezionate, con il 31,5% delle referenze con la composizione del packaging sull’etichetta. Questo dato registra una crescita del 5,4% nel corso dell’anno monitorato. Al terzo posto troviamo la drogheria alimentare, con il 29,3% (rispetto al 25,0% del 2021), seguita dal settore home care che, con una performance superiore alla media (+5,4%), raggiunge il 27,6%. Più contenuta la crescita del comparto ortofrutta (+3,6%), che comunque conferma una presenza sopra la media (25,9%) di prodotti che riportano l’informazione sulla composizione del packaging.

L’obbligo dell’etichetta ambientale e la doppia indicazione on pack
L’obbligo di riportare sulle etichette le indicazioni sul corretto conferimento nella raccolta differenziata del packaging, scattato a livello operativo dal 1 gennaio 2023, ha portato a un aumento significativo di etichette ambientali sul pack. A dicembre 2022, più di 59.000 prodotti (pari al 44,8% delle referenze monitorate da IdentiPack) presentavano queste indicazioni in etichetta. Questo dato diventa ancora più rilevante se si considera il volume di confezioni vendute nel corso del 2022, che raggiunge il 66,7% del totale nel settore del grocery, con oltre 15 miliardi di pezzi. Entrambi gli indicatori mostrano un aumento rispetto all’anno precedente, con un incremento del 3,2% nel numero di referenze che riportano queste informazioni in etichetta e del 2,4% nel volume di confezioni vendute.
Un altro dato interessante è la diffusione della doppia indicazione sul tipo di imballaggio e sul corretto conferimento nella raccolta differenziata. Questa comunicazione è presente in oltre il 50% dei prodotti in quattro dei dieci settori merceologici analizzati e supera la media in sei di essi. Il settore del freddo è il leader in termini di incidenza, con il 68,3% delle referenze che riportano entrambe le indicazioni, registrando una crescita annua del 3,7%. Seguono l’ortofrutta con il 57,4% (+3,3%), il fresco con il 54,5% (+4,1%) e la drogheria alimentare con il 52,3% (+3,3%). Le carni si distinguono per la performance più brillante, con un aumento del 6,1% e una quota del 46,1%. Gli altri settori, come cura casa, ittico, petcare, cura persona e bevande, mostrano valori inferiori alla media del settore grocery, ma comunque in crescita.

Se si analizza il dato per categorie di prodotto, si osserva che la gastronomia vegetale sostitutiva ha la percentuale più alta di prodotti che riportano entrambe le indicazioni (74,7% delle referenze), seguita da pasta e cibi per l’infanzia (entrambi al 70,9%) e surgelati (69,4%). Rispetto al 2021, le carni bovine, le specialità etniche, il latte e la panna fresca, le bevande fresche e le creme spalmabili dolci mostrano i trend di crescita più significativi.
Questi dati evidenziano una maggiore sensibilità da parte delle aziende nei confronti dell’ambiente e della corretta gestione dei rifiuti. L’indicazione dei materiali di composizione del packaging e le istruzioni per la raccolta differenziata contribuiscono a sensibilizzare i consumatori e favoriscono scelte più sostenibili.