
Per le spedizioni di molti colli si può decidere di optare per un sovrimballaggio, così da sfruttare una maggiore maneggevolezza. Ma non è l’unico vantaggio degli overpack
Chi spedisce delle merci lo sa: ogni spedizione è un caso unico. Se per alcuni materiali la situazione è però relativamente semplice, per altri si possono prefigurare condizioni di più complessa gestione, dove la conoscenza delle normative può davvero fare la differenza tra una spedizione di successo e una situazione di potenziale pericolo.
Ogni prodotto richiede un trattamento preciso durante la fase di imballaggio, così che tutta la merce spedita possa arrivare integra e la sicurezza di tutti gli addetti ai lavori possa essere garantita dall’inizio alla fine della filiera.
Se da una parte sappiamo che non sempre questa è la realtà dei fatti, mantenere alto il livello di informazione può aiutare ad evitare situazioni spiacevoli e cambiare abitudini poco corrette che rendono ancora più complesso il mondo delle spedizioni e della logistica, già soggetto a molte normative e regole.
Spesso riscontriamo un uso improprio di scatole, soprattutto quelle utilizzate come overpack, per il quale non è richiesto che siano omologate per la spedizione di merci pericolose. Serpac produce le scatole overpack/sovrimballaggio che, come detto, non hanno caratteristiche tecniche avanzate, eccetto per specifiche richieste dei clienti.
Partiamo dall’inizio per capire bene come fare un Sovrimballaggio in maniera adeguata.
L’overpack è, per definizione dei regolamenti, “un involucro utilizzato per contenere uno o più colli e farne un’unità di più facile movimentazione e stivaggio durante il trasporto.” Perché si usa l’overpack? Perché può essere più maneggevole avere un singolo collo rispetto, per esempio, a dieci colli più piccoli. Raggruppare le merci può essere un’ottima soluzione per facilitarne il trasporto e la manipolazione, oltre a permettere in molti casi un sostanziale risparmio economico, limitando gli spazi occupati dagli imballaggi singoli ed evitando che imballaggi e merci vadano persi durante il trasporto.
Quando si sceglie di realizzare un sovrimballaggio, non è dunque necessario utilizzare una scatola omologata: un semplice imballaggio oppure del film estensibile possono essere sufficienti per completare l’operazione. Alla fine, l’unico scopo è quello di raggruppare ordinatamente delle merci. Nella maggior parte dei casi un imballaggio overpack non deve avere caratteristiche peculiari, a meno che non sia il cliente ad avere esigenze specifiche: se il cliente, per esempio, ha bisogno di facilitare l’accatastamento di più spedizioni, allora avrà necessità di un sovrimballaggio che abbia caratteristiche che soddisfino quel bisogno, in questo caso andranno valutati il materiale e le performance che “l’imballaggio” dovrà avere.
Uno degli errori comuni nella gestione degli overpack è appunto quello di chiedere o ricercare un sovrimballaggio omologato. Non avendo particolari specifiche da rispettare, questo tipo di prodotto non esiste per definizione. Va da sé che se si vuole un certo tipo di qualità garantita, l’utilizzo di imballaggi omologati ONU è una sicurezza aggiuntiva.

Un’altra situazione – purtroppo abbastanza ricorrente – riguarda la creazione di un overpack che contenga merci non imballate ed etichettate in maniera conforme. Il fatto che il sovrimballaggio possa “nascondere” il contenuto non significa assolutamente che all’interno le merci non debbano essere imballate, etichettate e marcate in conformità! Nascondere il contenuto interno, però, non solo espone a violazioni delle normative – e quindi a sanzioni – ma può mettere in grave pericolo chi maneggia la merce.
La best practice è quella di imballare, etichettare e marcare correttamente i colli, inserirli nel sovrimballaggio e applicare sullo stesso le etichette di pericolo, marchi, numeri ONU, PSN che – come da normativa e in riferimento alle merci pericolose contenute oltre che alla modalità di trasporto scelta – devono essere presenti. Può capitare anche che le frecce di orientamento non vengano applicate sui due lati opposti o – ancor più grave – non vengano applicate anche se richieste dai prodotti contenuti: anche questi sono errori comuni che, però, possono essere sistemati facilmente.
Il sovrimballaggio è dunque uno strumento che può migliorare di molto la gestione delle merci, anche quelle pericolose, durante tutto il percorso dalla spedizione all’arrivo a destinazione ma – come tutti gli strumenti – va utilizzato in maniera intelligente e conforme alle normative.
Un percorso ottimale di imballaggio ed etichettatura semplifica la vita a tutti gli addetti ai lavori e un overpack ordinato e ben marchiato permette di avere tutte le informazioni importanti sotto controllo già a un primo colpo d’occhio: se la merce è pericolosa, quale tipo di merce è contenuta all’interno del sovrimballaggio, quali saranno dunque le “regole d’ingaggio” e l’attrezzatura di cui necessiterà l’addetto ai lavori per maneggiarla e trasportarla, o come e dove stoccarla in sicurezza.

Sono dunque moltissimi i fattori da tenere in considerazione per far sì che ogni spedizione risulti sicura e vada a buon fine. Quando viene applicato il marchio sovrimballaggio/overpack l’operatore intende “dichiarare” che il contenuto è stato imballato, etichettato e marcato in conformità alle normative. È sempre fondamentale che la merce contenuta sia preparata seguendo le regole: per questo è fondamentale affidarsi ad aziende del settore come, ad esempio, Serpac srl, che possono fornire l’adeguato know-how, i materiali di etichettatura e i marchi necessari affinché tutto funzioni al meglio.
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